Le Province del Friuli Venezia
Giulia hanno risposto alle direttive nazionali sulla scuola che, su indicazione
del premier,
intendono essere d’avvio per un vasto piano per l’edilizia scolastica: sono
stati quantificate in 21,8 milioni di lire le segnalazioni al Governo per gli
interventi di edilizia scolastica immediatamente cantierabili.
Come emerge anche dalle recenti
campagne lanciate dai principali organi di stampa regionali, i cui lettori sono
incitati a mandare segnalazioni su situazioni di scuole danneggiate o bisognose
di interventi, traspare una decisa sensibilizzazione a riguardo.
Del resto, lo studio del
rischio sismico degli edifici scolastici e la definizione di strumenti utili
per la sua riduzione erano già stati resi noti con il progetto ASSESS -
Analisi degli Scenari Sismici degli Edifici Strategici Scolastici (2008-2011)
- che ha visto coinvolti le istituzioni scientifiche regionali, OGS (Istituto
Nazionale di Geofisica e Sperimentale) e gli atenei di Udine e Trieste, con
attività di indagine sviluppate in modo da pervenire alla conoscenza della
situazione complessiva in termini di livello di rischio e
delle esigenze di intervento sui singoli edifici scolastici.
Complessivamente al Livello 1
(“a tavolino”) sono già stati analizzati tutti i 1022 edifici scolastici
censiti dall’anagrafe nella regione Friuli Venezia Giulia, per il 10% di essi
l'analisi è stata condotta al Livello 2 (“speditivo”) e, per il 10% di questi
ultimi, l'analisi è stata condotta al Livello 3 (“di dettaglio”).
I risultati ottenuti (cfr. http://sprint.uniud.it/ricerca/progetti/assess) hanno
già fornito un quadro d’insieme per ambito territoriale, consentendo di
formulare graduatorie di priorità di intervento e di pervenire ad una stima
sommaria delle risorse finanziarie necessarie per la loro attuazione. Essi
hanno evidenziato anche l'importanza di considerare le criticità del sito,
con la necessità di un approccio che consideri tutti gli aspetti legati alla
sicurezza e non soltanto la “vulnerabilità” dell'edificio.
E’ stata sottolineata altresì la
positiva influenza della ricostruzione a seguito del terremoto in Friuli del
1976, tuttavia, il significativo incremento degli standard di sicurezza introdotti dalle norme
sismiche (NTC-2008) hanno indicato una generalizzata presenza di scuole con
classi prestazionali di livello inferiore, pur con stime attorno alle “tre
stelle”; le valutazioni meno positive si sono riscontrate prevalentemente nelle
aree non classificate sismiche prima del 2003, in particolare per edifici in
cemento armato o in muratura che non hanno subito interventi di miglioramento
sismico.
Ancora
una volta in Friuli Venezia Giulia ci siamo dimostrati precursori nell’analisi
di problematiche riconosciute sempre molto dopo.
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